Un'industria dalle origini antichissime: bisogna andare a ritroso fino alle tombe egiziane e poi in Asia e in Grecia per poi arrivare in Italia, quando fu in voga soprattutto nel periodo della decadenza. Scomparve all'epoca delle invasioni barbariche e riapparve in Francia durante il Rinascimento e sotto il regno di Luigi XIV, acquistando un'importanza di primo piano. Della passamaneria la corte del regno fece grande uso, sia nell'abbigliamento che nell'arredamento; e con gli anni la passamaneria passò dalla lavorazione a mano a quella su telai pure a mano, dei quali esistono esemplari primitivi in una fabbrica milanese. E ancora oggi, l'esperta mano femminile riesce a fare la differenza. La passamaneria riveste un'importanza assoluta nell'attività dei tappezzieri, specie per ciò che riguarda le decorazioni ispirate all'antico, ancora oggi in uso, anche se l'utilizzo che se ne fa è su molteplici versanti: abbigliamento e arredamento in ambito civile, militare e religioso e, per quanto riguarda quest'ultimo, con grande ricchezza di effetti e di colori. La Francia e Parigi sono maestri della passamaneria, con l'invio ovunque dei suoi prodotti, che ancora oggi sono presi a modello per le attuali lavorazioni, vedi arabeschi in oro, in argento, in seta, in cotone e in rayon con i quali si rivestono legni torniti, ghiande, olive, palline e quant'altro occorre per la formazione di frange, galloni di stile e altro. La passamaneria riveste un carattere particolare anche nel contesto moderno, conservando a tutt'oggi le prerogative di industria artigianale ed evitando di diventare grande industria; oltre a quella decorativa, svolge la non secondaria funzione di protezione delle stoffe che rivestono sedie e poltrone alle estremità, dei cuscini o altro. Nel periodo della Rinascenza, decorò tendaggi guarniti di frange di seta, oro e argento, galloni su fondo di velluto o di raso, pennacchi e ghiande lavoratissime e luminose. Durante il regno di Luigi XIII, grandi arabeschi ornavano baldacchini e tende agli angoli delle alcove, con ricchissimi galloni disponibili in simmetrici disegni. Sotto il regno di Luigi XIV, anche la passamaneria diviene sfarzosa e sontuosa, tanto nella materia impiegata che nella decorazione, mentre nella successiva epoca di Luigi XV gli elementi sono più raffinati, con colori violenti e contrastanti che cedono il posto a quelli più fini, tenui e delicati. Lo stile si distingue per i fiocchi sfilati, sorretti da ghiande con morbide decorazioni e terminanti con frange annodate. E' con Luigi XVI che subentra la compostezza degli elementi, ossia linee dritte, perle e olive rivestite, intercalate da frange sfilate o a cordoncino griffè, con l'azzurro e il crème colori predominanti. E' sotto l'Impero che la passamaneria subisce la trasformazione più evidente: molti legni rivestiti di seta, ricchi fiocchi, frange annodate intercalate da palline o ghiande, galloni tessuti con disegni simmetrici e classici, specialmente in giallo oro su fondo crema. E dopo l'Impero, come in tutte le decorazioni, si eseguono passamanerie ispirate a tutti gli stili del passato allo stesso modo; anche i mobili erano decorati con motivi leziosi, come il barocco e austeri come lo stile Luigi XIV e l'Impero. Dal 1900 e per un arco temporale di 30 anni, la passamaneria andò alla ricerca di forme nuove che non riuscì a scoprire, per cui scomparvero le ricche decorazioni e quindi venne a essere dimenticato quanto fatto dai predecessori. Gli attuali giovani decoratori tentano di far rivivere i vecchi fasti della passamaneria, applicando di nuovo frange alle poltrone, galloni, frange o fiocchi ai tendaggi; la qualità è sempre richiesta e sono in pochi, donne e uomini, che sanno veramente trattare la ricca decorazione della passamaneria. La seta è per eccellenza il materiale della passamaneria. I fili tenui e ininterrotti di alcuni bozzoli tesi, filati e ritorti insieme, costituiscono un filo della seta grezza. E i fili di quest'ultima (moulines e ritorti, poi decrenzes a caldo) costituiscono i fili della seta più pregiata e più ricercata, denominata "organzino". Per l'arredamento, la passamaneria adopera l'organzino, ma anche i fili ottenuti con seta di seconda scelta, nonché gli scarti (cascame) della filatura, pure essi preziosi. Lavorati con una certa perizia, gli scarti producono filati che un tempo erano chiamati "fleuret" e classificati dagli addetti ai lavori - a seconda di origine e utilizzo - in seta trame, chape e floche. Anticamente i lavori di passamaneria venivano eseguiti anche con filati di lana, mentre ora si adoperano soprattutto la seta artificiale o rayon. Nella passamaneria di arredamento i prodotti più usati sono le gale tessute a telaio, le frange, i cordoni in ritorto e i fiocchi (nappe) di cui varie parti sono decorate con ricami ad ago e cuciti a mano.
Pubblicata il 10/06/2014