La casa. Il rifugio per eccellenza. La base. Il posto dove tornare. Sempre. Lo spazio che diventa accoglienza, calore, comodità. Ogni casa racconta una storia. Di vita, d’amore, una storia bizzarra oppure ordinaria ma comunque speciale. Perché i posti in cui viviamo sono i palcoscenici del nostro film quotidiano, a suo modo sempre unico.
Quanto è importante dunque la casa? La sua progettazione, la scelta e l’allestimento dei suoi interni, le gestione delle luci e degli spazi? Fondamentale.
Se dovessi occuparmi di arredare una casa nuova, vorrei conferirle quell’aria sofisticata , ma non fredda, un po’ retrò ma solo perché il retrò è attuale e moderno, che trasmetta un senso di eleganza senza però cadere nello snobismo. Facile, no? Avete già un’idea? Bravi, perché io invece non saprei proprio come concretizzare questo mio immaginario.
Ecco perché esistono gli interior designer. Figure professionali altamente specializzate nella progettazione degli spazi, abitativi ma anche aziendali, pubblici. Basti pensare all’allestimento di hotel, piuttosto che di aeroporti, stazioni o banche. Creatività, competenza tecnica e informatica, devono necessariamente fondersi nell’interior designer di successo: un professionista che deve sempre rimanere aggiornato sulle ultime tendenze, ma anche essere pronto ad esaudire e realizzare le richieste dei propri clienti. Anche un minimo dettaglio, può risultare significativo e fare la differenza.
Intraprendere questa carriera, spinti sicuramente anche da una passione poiché l’interior design è una sorta di artista, può rivelarsi una scelta di successo. Gli sbocchi professionali infatti vi sono sia come lavoratori autonomi, che come dipendenti aziendali. Come in tutti gli ambiti però, la formazione e la preparazione giocano un ruolo fondamentale: l’acquisizione di competenze e tecniche, permette sempre di esaltare le proprie capacità e di trasformare un interesse in una vera professione.
Pubblicata il 10/09/2014